Oggi parliamo della pianta fiorita più famosa al mondo dopo il tulipano: L’orchidea.
Infatti nell’articolo che di seguito leggerai scoprirai un mondo legato alle orchidee che nemmeno immaginavi. Questo articolo ti permetterà di capire come comportanti e identificare le centinaia di varietà di orchidee che Madre Natura ci ha amorevolmente donato.
Ma andiamo per step:
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Il nome “Orchidea” deriva da un organo sessuale
Fu Teofrasto che verso il 300 a.C. coniò il nome di “orkys”, riferendosi alla forma dei tubericoli delle orchidee europee, dato che essi evocavano nettamente la forma dei testicoli (orkis in greco significa testicolo).
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Le orchidee epifite e le orchidee terrestri.
Distribuite in tutto il mondo e in diversi climi le orchidee si dividono in due categorie: le epifite, che vivono attaccate con le radici aeree ai rami più alti degli alberi tropicali e le terrestri, che attecchiscono nel suolo di taglia inferiore, che si ritrovano nei climi temperati ma che possono ugualmente crescere in zone tropicali. Questo punto è di fondamentale importanza per capire in quale habitat vanno collocate ( in terra o appese o in vasi con corteccia).
Sin verso al fine del XVII secolo, le sole orchidee ad essere note in Europa erano le specie autoctone, per lo più originarie del bacino mediterraneo. A partire dal XVI secolo, si trovano negli erbari ( o Codices) xilografie che rappresentano Orchis e Ophrys, note essenzialmente per i loro impieghi medicinali e magico-terapeutici. Per quanto riguarda le orchidee esotiche invece, esse comparvero in Europa solo con lo sviluppo delle prime esplorazioni nelle Americhe, in Africa e in Asia.
Già nel 1613 Alvarez Semedo esploratore raccontava di piante strane, le “Tia Hua” ( o piante dell’aria), che avevano la stupefacente caratteristica di poter vivere mesi o addirittura anni semplicemente sospese in aria, attaccate ai più alti rami degli alberi. Questa osservazione, forse la più antica a proposito di questo particolare aspetto delle orchidee, fu pesantemente contestata per quasi due secoli. Fu solo nel 1813 grazie a Robert Brown che si superò questa teoria del parassitismo e si stabilì la natura epifita delle orchidee tropicali. L’epifitismo, caratteristica che le orchidee hanno in comune con le Bromeliacee ( per intenderci la famiglia da cui deriva l’Ananas), è un modo di vivere fra i più sorprendenti al mondo:
Le radici hanno il compito di attecchire al supporto, mentre il fabbisogno nutritivo ed idrico è assicurato dalla rugiada del mattino e dalle deiezioni degli uccelli.
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750 generi di famiglia differenti
Dei 750 generi della famiglia delle orchidee, soltanto una dozzina attirò l’attenzione e le cure degli orticultori e degli orchideisti. Qui di seguito denominate: Cattleya,Cymbidium,Dendrobium,Epidendrum; Lycaste, Oncidium, Odontoglossum; Masdevallia, Miltonia,Paphiopedilum, Phalaenopsis e Vanda.



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I raccoglitori e i saccheggi di orchidee
La storia ci racconta che i raccoglitori di orchidee cosi come i cercatori d’oro vivevano incredibili avventure ricche di pericoli per riuscire ad ottenere anche solo un esemplare da poter vendere sul mercato, ovviamente a cifre incredibili. Erano persone coraggiose, intrepide, spesso ai limiti dell’incoscienza, che dopo aver attraversato le giungle più selvagge e aver affrontato ogni sorta di pericoli o le febbri tropicali, ridiscendevano lungo i fiumi verso i porti più vicini, dove avrebbero dovuto attendere per giorni, se non settimane l’arrivo di una nave. L’elenco dei raccoglitori morti “in missione” per malattie, furti o incidenti è impressionante.
Il rovescio della medaglia della mania che imperversò per tutto il XIX secolo è costituito dalle rovine irreversibili dovute agli eccessi e alle cacce indiscriminate degli orticultori e dei loro raccoglitori. Allora non si parlava ancora di ecologia, né aveva senso parlare di rispetto per la natura. Spinti dalla sete di guadagno essi furono responsabili di vere e proprie deforestazioni che ebbero come conseguenza l’estinzione di numerose specie di orchidee.
Solo nel 1890 si riuscì a creare i primi vivai in Europa dedicati alla riproduzione delle orchidee. Solo in Francia in quegli anni ne nacquero ben 18.
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La Vaniglia:l’orchidea più venduta la mondo
Il nome deriva dallo spagnolo vainilla, che a sua volta deriva da vaina (baccello), che è una contrazione del termine latino vagina (ossia guaina). Esistono, ampiamente ripartite nelle zone inter-tropicali ( Indonesia, Messico; Brasile, America centrale) più di un centinaio di specie di vaniglia. La vaniglia è commercializzata non certo per la bellezza dei suoi fiori, ma per le essenze aromatiche contenute nel frutto, impropriamente detto baccello ( si tratta infatti secondo la terminologia botanica di una capsula o bacca). La vaniglia era già nota alle civiltà precolombiane e veniva impiegata dai Maya, che la chiamavano “fiore nero”, per preparazioni con il cacao.
Come per altre orchidee, veniva usata per scopi terapeutici: contro febbre, isteria, melanconia e nevrosi ma anche al contrario come pozione afrodisiaca.
La più coltivata in Europa rimane la varietà Vanilla planifolia.
Per concludere…
Ora che hai scoperto tutte queste informazioni sulle Orchidee non ti resta che andare alla caccia delle specie più rare in commercio ed accudirle con cura. Noi in negozio trattiamo diverse varietà di orchidee tra cui le Miltonia, Cambria, Oncidium, Zigopetalum, Masdevallia, Cymbidium, Phalaenopsis e Dendrobium.
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